La cerealicoltura dall’antichità ai giorni nostri
Sono molti gli aspetti inediti della vita dei nostri antenati dell’età del Bronzo svelati grazie agli scavi archeologici condotti nel sito palafitticolo di Fiavé, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Tra gli straordinari reperti conservati per millenni nell’antica torbiera del lago Carera e ora esposti al Museo delle Palafitte, i resti organici svelano interessanti notizie sull’alimentazione dei primi abitanti del Trentino. Semi di farro, orzo, spelta e farricello e ancora corniole, nocciole, pere, mele e ghiande documentano l’intensa attività di coltivazione e raccolta praticata fin dalla preistoria. Alla cerealicoltura dall’antichità ai giorni nostri è dedicato “Coltivare Cultura”, un incontro aperto a tutti gli interessati che si terrà domenica 23 agosto, alle ore 14.30, presso il Museo delle Palafitte di Fiavé. L’iniziativa, curata dall’Associazione Alteritas Trentino in collaborazione con l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, fa parte della rassegna “CiBiAmo la Mente”.
L’incontro, che vede la collaborazione di numerosi enti e associazioni, si propone di far conoscere e di approfondire a più livelli, grazie al dialogo con gli specialisti, il rapporto tra l’uomo ed i cereali nella regione alpina. Interverranno Paolo Bellintani, archeologo della Soprintendenza e curatore del museo, l‘archeobotanico Mauro Rottoli, Danilo Gasparini storico dell’agricoltura e dell’alimentazione, ed Enzo Mescalchin della Fondazione Mach di San Michele all’Adige. Partendo dagli importantissimi resti archeobotanici del sito palafittico di Fiavé – Carera, (II millennio a.C.), passando per le testimonianze del passato più recente del territorio rurale alpino, custodito, valorizzato e divulgato dagli Ecomusei presenti sul territorio provinciale, si giungerà alle ultime novità in fatto di alimentazione sostenibile e cerealicoltura biologica. Seguiranno laboratori didattici e dimostrazioni pratiche per bambini e adulti, curati dagli Ecomusei del Trentino, dai Servizi Educativi della Soprintendenza e dall’Azienda Agricola Biologica Mas del Saro, per cimentarsi in prima persona con la macinatura dei cereali, la lavorazione e la cottura del pane. Al termine gustosa merenda per tutti offerta dalla Pro Loco di Fiavé.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Ecomuseo della Judicaria dalle Dolomiti al Garda, Azienda per il Turismo delle Terme di Comano – Dolomiti di Brenta, Comune di Fiavé, Pro Loco di Fiavé, Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, Rete Trentina degli Ecomusei, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti di Quadra – Fiavé – Lomaso.
Per approfondire ulteriormente il tema del cibo nell’antichità, in sintonia con Expo 2015, presso il Museo delle Palafitte di Fiavé è visitabile fino al 13 settembre la mostra “Cereali una volta. Semi, frutti e altro ancora al tempo dei palafitticoli”. Grazie alle torbe che nel corso del tempo hanno colmato l’antico Lago Carera si sono conservati migliaia di semi e frutti che ci parlano dell’agricoltura e della dieta degli abitanti dei villaggi palafitticoli risalenti all’età del Bronzo circa 3800 – 3200 anni fa. La mostra presenta una “nutrita” selezione di un particolare tipo di reperti conservati presso il laboratorio archeologico della Soprintendenza: i resti archeobotanici.
Negli abitati preistorici i resti del consumo di carne (in genere ossa) sono abbastanza frequenti. Molto più rari sono invece le informazioni sulla coltivazione e sulla raccolta di specie eduli vegetali.
A Fiavé, grazie alle torbe che nel corso del tempo hanno colmato l’antico Lago Carera, si sono conservati migliaia di semi e frutti che ci parlano dell’agricoltura e della dieta degli abitanti dei villaggi palafitticoli risalenti all’età del Bronzo o, più precisamente, a 3800 – 3200 anni fa. Si tratta di diverse specie di cereali come l’orzo (Hordeum vulgare), il farricello (Triticum monococcum), il farro (Triticum dicoccum) e lo spelta (Triticum spelta), ciascuna diversamente adatta a suoli, temperatura e piovosità. Ciò permetteva di far fronte al variare delle condizioni climatiche e di coltivare aree anche meno fertili. Molto praticata era anche la raccolta della frutta, in particolare delle corniole (Cornus mas) che dovevano rappresentare una delle fonti alimentari più ricercate e da cui era probabilmente ottenuta una bevanda fermentata. Oltre alle corniole erano raccolti altri frutti spontanei, soprattutto nocciole (Corylus avellana), pere (Pyrus sp.) e ghiande (Quercus sp.).
Programma
COLTIVARE la CULTURA
23 agosto, ore 14.30, Museo delle Palafitte di Fiavé
ore 14.30 accoglienza e saluti
Intervengono:
Angelo Zambotti, Sindaco del Comune di Fiavé
Paolo Bellintani, archeologo dell’Ufficio Beni archeologici, responsabile del Museo delle Palafitte di Fiavé
Rosa Roncador, Presidente di Alteritas Trentino
ore 14.45 Dialogando con
Mauro Rottoli – archeobotanico dei Musei Civici di Como e docente universitario
Danilo Gasparini – storico dell’alimentazione e docente presso l’Ateneo di Padova
Enzo Mescalchin – Unità Agricoltura Biologica, Fondazione Mach di San Michele all’Adige
ore 15.45 Laboratori didattici
A cura di Alteritas Trentino, dei Servizi educativi dell’Ufficio Beni archeologici e degli Ecomusei Trentini
A seguire merenda offerta dalla Pro Loco di Fiavé
Partecipazione libera e gratuita
La rassegna “CiBiAmo la Mente” prosegue sabato 29 agosto alle ore 17, presso il Parco delle Terme di Comano, con “Di Fiore in Fiore: Storie di Uomini e Api” nell’ambito del Festival del Miele e delle Erbe Officinali.
__________________________________
Informazioni
Museo delle Palafitte di Fiavé
Via 3 Novembre, Fiavé (Trento)
tel. 0465 735019
museopalafittefiave@provincia.tn.it
Orario: da martedì a domenica ore 10-13 / 14-18
Provincia autonoma di Trento
Soprintendenza per i beni culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 1 – 38122 Trento
tel. 0461 492161